Il percorso di coaching rappresenta un’esperienza completa, coinvolgendo Coach e Coachee in un dinamico rapporto destinato a evolversi nel tempo. Durante questo cammino, il Coach dispone di varie “frecce” nel suo arco, strumenti mirati a facilitare il raggiungimento degli obiettivi del cliente.
Il ruolo del Coach come facilitatore è cruciale, poiché deve adattare approcci e tecniche alle esigenze uniche del Coachee. Non esiste un approccio “standard”, e il Coach deve discernere quale strumento utilizzare in base agli obiettivi prefissati.
Le domande, essenziali in ogni sessione, variano da aperte a chiuse. Le “Domande Potenti” sono particolarmente efficaci, guidando il cliente a riflettere profondamente sulla propria vita e condizione. Esempi includono: “Quali sono i vantaggi nel raggiungere il tuo obiettivo?” e “Qual è la cosa peggiore che pensi possa accadere se non raggiungi l’obiettivo?”.
Le metafore sono strumenti di interazione profondi, superando barriere emotive. Possono essere create dal cliente o indotte dal Coach, offrendo una prospettiva meno logica e più spontanea.
Chiedere al Coachee di immedesimarsi in un altro ruolo può fornire una visione più lucida della propria situazione, agevolando la comprensione delle sfide.
Il gioco di ruolo invita il cliente a proiettarsi in diverse situazioni, esplorando sensazioni e soluzioni. Questo strumento consente di visualizzare il successo e affrontare le sfide in modo più concreto.
Questi strumenti, come le frecce nell’arco di un Coach, sono solo un assaggio delle risorse a disposizione. Il cliente, con il suo contributo, guida il percorso, indicando al Coach la strada da seguire durante ogni sessione di coaching.
Alla prossima, per continuare a esplorare il potenziale di crescita e miglioramento personale attraverso il coaching.